Non capisco il tedesco se non con l’aiuto del traduttore. Ma ho apprezzato e immagini. Grazie!
Il ragno nel giunco
1 La manifestazione dell’essere, chiamata ciò che è diventato, è essa stessa una palude,
un pantano in cui si dissolve eternamente, a malapena si manifesta.
2 La coscienza di questo, è un ragno nella ragnatela dei fili del sogno cosmico da essa stessa tessuta. La mente umana è impigliata, presa nelle sue immaginazioni.
3 Ciò che NON è, è eterno, fonte della palude e oltre la fonte stessa.
4 L’eterno stato primordiale – nessuna cosa, eppure genera tutte le cose.
5 passi da uomo e niente va con lui. Non c’è nessun Dio, è solo.
6 Non-sé, immanifesto, eppure in perpetuo divenire, nel tempo e nello spazio, non avendo esistenza in sé.
7 Senza volto tu sei, o uomo-io, perché tu non sei, nemmeno un sottile fantasma di sogno della notte, e certamente non del giorno.
8 Solo l’io immobile, luminoso di se stesso e immobile, come il mozzo di una ruota, quel punto inutile tuttavia si dissolve eternamente, poiché tu sei Tutto e Nulla al di là di Tutto ciò che sei e che non sei.
9 La stabilità nell’eterno cambiamento.
10 Sii quell’immobilità, luminosa, che tu stesso sei e osserva.
11 Niente va, niente viene.
12 Senti il grido del falco, lo stridore dei venti, il ronzio dello scarabeo di mezzanotte nell’occhio della tempesta della notte? Allora sei venuto da te stesso. Questo è il mistero della casa di Dio. La quadratura del cerchio è completa e non rimane nulla.
Non capisco il tedesco se non con l’aiuto del traduttore. Ma ho apprezzato e immagini. Grazie!
Il ragno nel giunco
1 La manifestazione dell’essere, chiamata ciò che è diventato, è essa stessa una palude,
un pantano in cui si dissolve eternamente, a malapena si manifesta.
2 La coscienza di questo, è un ragno nella ragnatela dei fili del sogno cosmico da essa stessa tessuta. La mente umana è impigliata, presa nelle sue immaginazioni.
3 Ciò che NON è, è eterno, fonte della palude e oltre la fonte stessa.
4 L’eterno stato primordiale – nessuna cosa, eppure genera tutte le cose.
5 passi da uomo e niente va con lui. Non c’è nessun Dio, è solo.
6 Non-sé, immanifesto, eppure in perpetuo divenire, nel tempo e nello spazio, non avendo esistenza in sé.
7 Senza volto tu sei, o uomo-io, perché tu non sei, nemmeno un sottile fantasma di sogno della notte, e certamente non del giorno.
8 Solo l’io immobile, luminoso di se stesso e immobile, come il mozzo di una ruota, quel punto inutile tuttavia si dissolve eternamente, poiché tu sei Tutto e Nulla al di là di Tutto ciò che sei e che non sei.
9 La stabilità nell’eterno cambiamento.
10 Sii quell’immobilità, luminosa, che tu stesso sei e osserva.
11 Niente va, niente viene.
12 Senti il grido del falco, lo stridore dei venti, il ronzio dello scarabeo di mezzanotte nell’occhio della tempesta della notte? Allora sei venuto da te stesso. Questo è il mistero della casa di Dio. La quadratura del cerchio è completa e non rimane nulla.
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Grazie Marcello :)
P.S. I termini „palude e pantano“ non vogliono avere qui una connotazione negativa. Si tratta della volatilità dei fenomeni relativi-fenomenologici